Ristorante Consorzio a Torino è un indirizzo da prendere in considerazione se cercate qualcosa di più di una classica “piola”, ma non avete voglia di andare in uno dei tanti “stellati” della città.
Tra i migliori ristoranti di Torino
La porta d’ingresso è tappezzata dalle vetrofanie delle guide più importanti: secondo Michelin è un locale Bib Gourmand; tre Gamberi è invece il riconoscimento su Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso; nella classifica de “I Cento. Guide al Top e al Pop dei ristoranti” è nelle prime posizioni (settimo, appena sotto sei mostri sacri del fine dining torinese).
L’offerta
Al Ristorante Consorzio a Torino, la tradizione piemontese è reinterpretata con leggerezza e senza essere stravolta. Qui i confini regionali, sebbene marcati, non rappresentano un recinto invalicabile. Il grande lavoro di ricerca delle materie prime è testimoniato nell’ultima pagina del menu, dove sono elencati i fornitori.
Recensione
Partenza a razzo con un’animella alla brace con mandarino e semi di senape davvero deliziosa. Intrigante il midollo di bue con baccalà, bieta e bagnetto verde. Mi sarei aspettato tuttavia maggior carattere da parte del baccalà e meno manie di protagonismo dal bagnetto.
Un facile gioco di parole: il quinto quarto anche nei primi, con la classica finanziera che va a farcire dei Ravioli. I Ravioles, invece, a dispetto del nome, non sono un tipo di pasta ripiena, ma piuttosto una sorta di gnocco lungo, tipico della Valle Varaita (una delle valli occitane piemontesi). Vengono conditi con formaggio, crema di castagne affumicate di Murialdo (uno dei tanti prodotti “Presidio Slow Food” presenti in carta) e alloro. Piatto di non facilissimo approccio per via dei contrasti tra i sapori dolci e quelli amari (c’è anche del tanaceto, erba aromatica e amarognola usata di solito per liquori).
Estremamente godurioso è invece l’agnello fondente, con porri di Cervere (altro Presidio) e bagnetto rosso (quella in foto è mezza porzione, purtroppo!). Infine il dessert: “Dolce e salato” che, sinceramente, non ha incontrato il mio gusto. Una mousse al cioccolato da un lato e del gelato alla nocciola dall’altro, con capperi e topinambur a fare da elementi di disturbo. Però, a quanto pare ce l’hanno in carta da anni, a qualcuno piacerà. Servizio impeccabile e informale, con i ragazzi di sala prodighi di consigli per quanto riguarda i vini (c’è da divertirsi). Hanno anche delle birre piemontesi, evviva!
Consigli pratici
È disponibile un menu degustazione incentrato sulle portate più classiche del territorio (42 euro), ma a parere mio, se andate da Consorzio, tanto vale sperimentare un po’, anche perché alla carta si spende poco di più. Prenotazione da effettuare in largo anticipo sul loro sito, con tanto di inserimento dei dati della carta.